Denis Laurenti
Inizialmente pensavo che la malattia del runner fosse limitata solo a pochi amici.
Con il passare del tempo ha capito che la malattia del runner è una vera e propria sindrome caratterizzata da segni e sintomi comuni a tutti gli ammalati. La sindrome del runner colpisce in numero maggiore gli uomini rispetto alle donne, si è notato che l’incidenza aumenta intorno al 35° anno di età e in corrispondenza alla nascita del primo figlio.
Il paziente affetto da Sindrome Del Runner (SDR) cerca di coinvolgere familiari (generalmente la moglie e i figli) e amici a condividere la passione per la corsa.
La sintomatologia iniziale appare piuttosto sfumata in quanto i soggetti affetti da tale malattia iniziano col porsi obiettivi miti (10 km circa). Spesso quindi la malattia passa inosservata fino a quando non si iniziano a presentare obiettivi folli del tipo correre per 50 km in salita o passare la notte correndo in una strada buia rischiando di essere arrotati dietro ogni curva. Lo stadio più grave della malattia è raggiunto quando i soggetti iniziano a correre per 15 giorni nel deserto con uno zaino di 30 kg sulle spalle. La SDR comporta un’alterazione del linguaggio caratterizzato dall’utilizzo di termini non comuni quali: lunghi, ripetute, test del lattato, ecc.
I malati tendono a cercare altri soggetti affetti dalla medesima malattia in modo da poter parlare con qualcuno che comprenda il loro linguaggio.
Si verifica quindi una diminuzione dei contatti sociali con i soggetti sani che dopo 30’ di discorsi sulla corsa cercano di svignarsela. Ulteriore sintomo comune agli ammalati di SDR è l’attaccamento alla medaglia; pare che a causa dell’assenza di medaglia all’arrivo di una maratona ci siano state vere e proprie scene isteriche sfociate con la costruzione collettiva di una medaglia di cartone!
Comune nel pre-gara la lamentazione di qualche male, generalmente inventato, per scaramanzia del tipo: “oggi mi tira la bandeletta”, “ho il gomito che fa contatto con il tallone”, ecc. Spesso gli affetti da SDR tendono a “diversificare gli allenamenti” acquistando biciclette da corsa.
Naturalmente le loro uscite in bici devono essere massacranti infatti non si sentono soddisfatti se almeno non scalano la cima Coppi dopo aver pedalato per 100km.
Allo stato attuale delle ricerche non si conoscono terapie né farmacologiche nè alternative atte alla risoluzione o quantomeno all’attenuazione dei sintomi.
La sospensione forzata dall’allenamento non è consigliabile in quanto causa di un profondissimo stato di depressione. Probabile causa di SDR è l’accumulo intracerebrale di acido lattico che causa una vera e propria dipendenza dalla fatica, peraltro la sindrome appare innocua ed anzi apporta notevoli benefici fisici.
Consigli per le mogli (e per i mariti):
• addurre sempre qualche scusa di natura fisica o metereologica (Es.:“Peccato! Proprio oggi che è una così bella giornata ho mal di testa!”,oppure:
• “amore, oggi non posso, mi devono venire le mestruazioni”)
• Non leggere “Correre” o similari
• Non comprare scarpe da corsa
• Frequentare corsi di yoga
• Fare il secondo figlio (qualcuno dovrà pur stare con questi poveri bambini!).
Quale è, tra i soggetti con SDR, l’incidenza di malattie neurodegenerative (soprattutto dopo i 60 anni)?
Rispondi
Interpellato l’autore dell’articolo in questione, Denis Laurenti, risponde che le malattie neurovegatative non hanno nessuna correlazione con la SDR. Saluti
Rispondi
Buongiorno,il mio compagno ha appena finito un tratto della via francigena ha percorso 400km a piedi fino a Roma. Da quando è tornato è un altra persona, si isola, cerca di fare km ogni gg, mi ha detto che qst è una cosa sua, io nn ne faccio parte! E non vuole che ne faccia parte!! È avvilente sentire che tt le persone che ha conosciuto in cammino sn fantastiche e in 2 gg ha instaurato un amicizia FORTISSIMSMA VISCERALE,che mi faccio film per la mia gelosia….qlcn ha avuto esperienza simile?
Cm faccio!?
Grazie.
Rispondi