IL DELTA DEL PO

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Nel profilo indiscutibilmente unico del Delta del Po c’è il territorio creato sia dalla sedimentazione del fiume, che dall’opera dell’uomo che nei secoli ne ha regimentato le acque e bonificato i terreni. Nell’area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano, offrendo al visitatore un paesaggio inedito e sorprendente. Nel Delta si distinguono vari ambienti, tutti con proprie particolarità ed unicità; scendendo lungo la corrente del Po s’incontrano specie animali rare ed una flora caratteristica. Importante sottolineare una divisione del Delta, viste le polemiche tra Veneto ed Emilia-Romagna sull’appartenenza di questo territorio; viene generalmente suddiviso in due parti che corrispondono alla sua parte più giovane detta Delta Attivo e a quella più antica detta Delta Fossile. Il Delta Attivo è il risultato dello scorrere del fiume a partire dal 1604, da quando cioè i veneziani praticarono il Taglio di Porto Viro, l’opera idraulica di deviazione del corso del Po verso sud. L’opera fu realizzata dove ora sorge Taglio di Po, paese che porta nel nome il ricordo di quell’intervento. Il Delta Attivo è dunque il territorio più recente del Po, quello che interessa il Parco Regionale Veneto e si compone di cinque rami principali e altri rami minori . Dal Po Grande o di Venezia si dirama a nord il Po di Maistra (il Po di Levante, essendo regolamentato dalla chiusa di Volta Grimana, non può più dirsi veramente ramo attivo); a sud si diramano il Po Piccolo o di Goro, il Po della Donzella o Gnocca e il Po delle Tolle. Nella parte terminale il Po di Venezia viene chiamato Po di Pila che a sua volta si divide in Busa di Tramontana a nord e in Busa di Scirocco a sud; nella cuspide verso il mare il Po si chiama Busa Dritta e sfocia a Punta Maistra, dove c’è il Faro di Pila. Il Delta Fossile inizia a sud del Po di Volano, dove si trovava il delta del Po in epoca medievale. Quest’area non è più attraversata da rami attivi del fiume e conserva alcune aree umide quali le valli Bertuzzi e di Comacchio, che sono quanto resta oggi degli immensi acquitrini che coprivano l’intero territorio fino al secolo scorso.