ROVIGO IN LOVE, UN PIENO DI EMOZIONI!
Riccardo Vanetti concede il bis, Sara Boer trionfa al femminile. Corriferrara il gruppo più numeroso. Le emozioni dalla “pancia” del gruppone dei partecipanti
ALCUNE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE
La temuta pioggia prevista per domenica mattina non si è, praticamente, sentita, così la 9ª edizione della Rovigo in Love, è andata in scena senza problemi: bellissimo il colpo d’occhio della partenza, con i 1000 partecipanti della maratonina competitiva, sui canonici 21 km e 97 metri e i circa 3000 sulle distanze non competitive di 10 o 6 km della “City Run”. Si è ripetuto Riccardo Vanetti (Atl. Castello), vincendo in 1h 13’,13”, qualche secondo meno dell’anno scorso. Sul podio Denis Mariotto (1h 15’,02”) e David Avon (15’,14”). Nuova la vincitrice femminile, la veronese Sara Boer, che ha trionfato in 1h 26’,24”: 2ª, come nel 2024, la ferrarese Rosanna Albertin (1h 31’,17”) e 3ª la bolognese Giada Trisolini in 1h e 32’ netti. Primi polesani Riccardo Petito, della Run It, e Francesca Moscardo, dell’AVIS Taglio di Po, entrambi quinti assoluti. Gruppo più numeroso è risultato il Corriferrara che ha preceduto l’AVIS Taglio di Po e la Banca Annia. Quarto posto per il Running Team di Mestre e quinta la Quadrilatero di Ferrara. Ma tra i quasi 900 arrivati ci sono state emozioni a non finire anche tra gli atleti che non puntano alle posizioni di vertice: eravamo veramente in tanti, in maglia rossa stamattina e, nonostante siamo arrivati presto, il tempo scorre veloce, tra la consegna pettorali da Walter (un monumento alla sua disponibilità), foto varie, consegna sacche e cazzeggi vari, ci si ritrova nella “gabbia”. Sempre emozionante la partenza in corso del Popolo, con gli speaker che incitano i partecipanti e la musica sparata a palla. L’adrenalina è a mille e, dopo lo sparo del via, i primi km scorrono tra battute e risate, ed ognuno cerca la posizione migliore, perché c’è comunque sempre un avversario da battere! SI passa al 5° km al Censer, e la strada si fa più filante: si mulinano le gambe, si sale sull’argine dell’Adige e ci si dirige verso Concadirame. E’ il tratto più duro, non c’è il pubblico ad incitare, per fortuna i “pacer”, gli atleti incaricati di tenere il passo per le varie andature, tengo alto il morale dei maratoneti. Secondo ristoro attorno al 12° km, è il momento di fare un check-up sulle proprie condizioni: game e fiato, posso aumentare ancora aumentare il ritmo o devo centellinare le energie? I km scorrono veloci, si arriva alle porte di Rovigo, un’occhiata all’orologio per capire come va: si passa Rovedicrè e dopo un po’ compare il cartello del 19° km: è fatta! Inizia a tornare il tifo della gente, si vedono le Torri e si da fondo alle energie rimaste: l’arrivo in piazza Vittorio Emanuele è solo spettacolo. Applausi per tutti, l’immancabile medaglia dei “finisher”, abbracci e baci, ci scappa qualche lacrima di gioia. Bravi tutti, atleti ed organizzatori! Non è mai facile portare a termine 21 km di corsa, qualsiasi sia il tempo finale, non è semplice mettere in piedi un evento di questo livello, che sta salendo alla ribalta nazionale.