LA CORSA CAMPESTRE SI FA STORIA ALLA “5 MULINI”
Maurizio Preti ci racconta un’altra bella storia di passione e di podismo che continua anche ai giorni nostri – “Domenica 28 marzo si correrà la “Cinque Mulini” a San Vittore Olona, un paese di 8500 abitanti a 30 km da Milano. Una volta l’anno, un’intera comunità si mobilita per mandare in scena una corsa campestre che non ha uguali nel mondo. La cosa accade puntualmente da 89 anni. A questa competizione, nell’arco degli anni vi hanno partecipato ben 33 campioni olimpici compreso il nostro Alberto Cova che la vinse nel 1986 battendo Gelindo Bordin. Nei suoi 89 anni di storia la “Cinque Mulini” non ha mai subito interruzioni, nemmeno con la seconda guerra mondiale nel periodo 40-45, durante il quale tutte le attività sportive, in Italia, subirono un drastico ridimensionamento,riesce a farla saltare: unica manifestazione di atletica che resiste al conflitto e non la fermerà neanche il Covid. Nel 1952 la “Cinque Mulini” diventa gara internazionale. Nel 1971 fa il suo debutto la prova femminile. Il programma si amplierà ulteriormente con le prove degli atleti delle categorie giovanili. Nel 1973 ho partecipato anch’io alla “Cinque Mulini” nella categoria juniores con il CUS Ferrara: è stata un’esperienza bellissima ed indimenticabile, c’erano ancora tutti e cinque i mulini, all’epoca. Qualche anno dopo i mulini sono diventati due, di cui uno parzialmente funzionante. Con il CUS, ricordo come fosse adesso, siamo partiti da Ferrara il sabato, in pulmino: quattro senior e quattro junior, che bei tempi! Come società abbiamo fatto la nostra bella figura anche perché tra le nostre file avevamo campioni del calibro di Massimo Magnani e Luciano Mazzanti che arrivarono tra i primi dei senior. Quell’anno in campo femminile vinse Paola Pigni e in campo maschile l’americano Frank Shorter. Nel 1978 un certo Stefano Mei, ora neo presidente FIDAL, vinse nella categoria allievi. Non a caso le uniche vincitrici italiane di questa manifestazione sono state le migliori specialiste del cross: Paola Pigni, Gabriella Dorio nel 1975 e Nadia Dandolo nel 1990. Nel 2010 gli organizzatori cambiarono il percorso per avvicinarsi di più ai mulini che hanno fatto la storia della prova. Il particolare del “vallo”così si chiamano i campi a ridosso dei mulini è tale da offrire agli spettatori dalle tribune naturali dalle quali osservare tutte le fasi salienti della competizioni. In occasione dell’edizione 2020 la World Athletics, presieduta da Sebastian Coe ha assegnato alla ”Cinque Mulini” la Heritage Plaque, l’ambito riconoscimento che vuole premiare l’organizzazione che non ha eguali nel mondo.@