NUOVO DPCM, SI PUO’ CORRERE ANCHE IN “ZONA ROSSA”
Non accenna a diminuire l’intensità della pandemia causata da Covid-19: con il recente decreto del 3 novembre, in vigore da venerdì 6, sono cresciute le restrizioni che, nelle cosiddette “zono rosse”, sono particolarmente importanti. Per i podisti, a differenza del primo lockdown di primavera, si può continuare a correre anche nelle zone in fascia rossa, visto che rimane consentita l’attività sportiva, purché all’aperto ed in forma individuale (art. 3, comma 4, lettera E) con l’unica avvertenza di aver con se la mascherina da indossare nel caso si incrocino altre persone o altri gruppetti di sportivi e, pare ovvio, anche dalle 22 alle 5 di mattina, spazio del coprifuoco nazionale, anche se non proprio orari ideali per l’attività sportiva. Cancellata anche, per chi fa attività sportiva, la “prossimità con la propria abitazione”, riservata a chi fa attività motoria (ad esempio la semplice passeggiata), che in primavera aveva trasformato tanti runners in piccoli criceti. Non che ci sia da stare, comunque, allegri, ma è un bel cambio di direzione, soprattutto dal punto di vista della considerazione a livello generale; il podista non è più l’untore che corre e sparge il virus a destra e manca ma ci si è accorti (toh!) che l’attività fisica fa bene e può prevenire o rendere meno cruenti gli effetti di eventuali malattie. Tanto più che la corsa, ancora una volta, pur rimanendo lo “sport dei poveri”, resta anche l’attività più immediata e a basso costo da svolgere, ancor più in questo momento dove palestre e centri fitness sono chiusi cosi come sospese sono tutte le attività degli sport non professionistici, per cui si vedono molti sportivi di altre discipline avvicinarsi alla corsa. In fondo, ce lo siamo sempre detti, a parte un buon paio di scarpe, per correre non serve molto altro …. Un’altra considerazione inerente lo sport che deriva dalla letture del DPCM è che “sono consentiti gli eventi e le competizioni riconosciuti di livello nazionale con provvedimento del CONI ….ovvero da organismi sportivi internazionali …”: una lettura che, per quanto paradossale possa essere, potrebbe consentire la disputa di alcune manifestazioni, come la maratone di Venezia e Firenze, ma non le più piccole corse locali … Manifestazioni che, a nostro avviso giustamente, sono state annullate dagli organizzatori in accordo con le autorità, proprio per evitare grossi spostamenti di persone verso le zone interessate dall’evento. Sebbene la FIDAL, con il comunicato del 30 ottobre, che aggiorna il protocollo per le manifestazioni “non stadia”, permetta alle gare inserite in calendario nazionale di effettuate “partenze o a cronometro, con un atleta per volta, o con griglie di 500 atleti distanziati di almeno 1 metri che mantengono la mascherina per almeno 500 metri dopo la partenza”, è veramente arduo pensare di tornare a gareggiare nei prossimi mesi … Difficile fare previsioni per il futuro, godiamoci la possibilità di poter correre in tranquillità: ci sarà tempo per allenarsi per bene, magari dedicando qualche spazio in più ad esercizi di tonificazione e allungamento muscolare. E ci faremo trovare pronti quando sarà il momento di tornare a correre assieme!