IL DELEGATO PROVINCIALE LUCIO TASCHIN INDICA LA STRADA PER FAR USCIRE LO SPORT DALL’EMERGENZA
In un clima di incertezza sportiva il Coni non sta a guardare. A livello regionale fervono i confronti e si è arrivati ad un secondo documento di proposte da sottoporre agli enti di riferimento e in particolare alla Regione Veneto. A Rovigo, una settimana fa, è iniziato un dibattito con il mondo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche che ha lo scopo di fare fronte comune per individuare strade da percorrere insieme affinché lo sport si faccia trovare pronto.
“E’ una situazione che va affrontata solo pensando continuamente a strategie e scenari che poi si potrebbero rivelare anche non corretti – afferma Lucio Taschin Delegato del CONI di Rovigo -. Nessuno al mondo ha un’esperienza che può spendere al riguardo e sta principalmente a noi sportivi capire lo scenario ed uscire dall’angolo dove attualmente ci troviamo.”
Il confronto può intanto rappresentare un accenno di inizio?
“Sicuro – dichiara Taschin – ho chiesto ed attivato anche i fiduciari a livello provinciale affinché si possano organizzare su tutto il territorio polesano delle riunioni con le ASD insieme agli amministratori. Qui bisogna reagire ma anticipando i tempi. Non ci sono altre strade. Invito caldamente sindaci ed assessori allo sport ad ascoltare il mondo sportivo e a capire lo stato dell’arte di progetti e future intenzioni perché poco o tanto qualcosa cambierà.”
Rovigo è stato una sorta di laboratorio, di primo esperimento in questo senso?
“Oltre 20 società hanno esposto il loro pensiero nel corso di una riunione “digitale” che in pochi in Italia hanno fatto. Insieme a me c’era anche l’assessore comunale Erika Alberghini che ha condiviso le linee strategiche e le preoccupazioni. Altre associazioni si sono aggiunte successivamente. Ho chiesto che il tema sport venga messo in agenda sia per quanto riguarda l’emergenza sia per quanto riguarda i piani strategici futuri. Ci dovremo ritrovare ancora per fare un passo in avanti. Dal confronto è emersa la necessità che a Rovigo venga pubblicato con urgenza il bando a favore delle Associazioni Sportive e ho avuto rassicurazioni che la cosa dovrebbe accadere nel giro di una settimana, dieci giorni per immettere liquidità nelle casse dei club. Lo sport ha bisogno ora di interventi e decisioni perché l’aspetto economico è stato sempre importante ed ora più che mai.”
Soprattutto i giovani sportivi come stanno reagendo dopo oltre un mese e mezzo di stop delle attività?
“Meglio di quello che pensiamo. I giovani hanno forza e spirito di adattamento ma anche qui noi adulti dobbiamo supportare nuove modalità di stili di vita. Ci sono diverse opportunità di sport “digitale” proposte dal mondo sportivo ma serve un coordinamento con la parte didattica mettendo anche l’attività sportiva tra le cose prioritarie che un ragazzo o una ragazza deve affrontare nell’arco della giornata favorendo, ad esempio, orari di lezione che consentano all’alunno di avere parte del pomeriggio dedicato all’attività fisica come tra l’altro consigliato dagli spot governativi. Lo sport è pronto, le associazioni sportive avranno molto da fare in termini di riorganizzazione ma dobbiamo cominciare a pensare con una logica a 360 gradi e non a comparti stagni”.
La domanda che si pongono tutti ora è: cosa fare?
“Di sicuro non stare ad aspettare gli eventi – conclude Taschin -. Ci sono un sacco di idee che possiamo mettere in campo e probabilmente molte saranno sbagliate. Ma anticipare quello che non sarà più mi pare una logica intelligente e che può portarci anche a creare nuovi modelli di associazione sportive. Invito caldamente tutti ad aggregarsi, a cercare nuove soluzioni comuni e pensare a come generare servizi ed attività non dipendenti dall’esterno. Qualcuno è già sulla buona strada, altri io spero che lo facciano presto. In questo senso il ruolo dell’amministratore pubblico è di fondamentale importanza.”