CORRERE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Ci alziamo molto presto per volare verso Napoli, dove ci attende la mezza maratona ed un clima piacevole, una città accogliente e ricca di umanità, oltre che di ogni ben di Dio dal punto di vista alimentare … Il sabato sta iniziando e non sono ancora esplose le notizie sui casi di Coronavirus che poi, durante la giornata, si susseguiranno, frenetiche, sui Social e gruppi Whatsapp, tra comunicati, rinvii e annullamenti di gare. Noi viviamo la situazione con molto distacco, la pizza di Sorbillo ed “il Fiocco” di Poppella fanno passare per mente di tutto, tranne che quarantene … e poi c’è da organizzare la mezza del giorno dopo. La domenica, almeno nelle nostre zone, ci si sposta nel ferrarese, ma poi giungono altre notizie di sospensioni per tutte le manifestazioni di atletica leggera e corse su strada, sia agonistiche che camminate, in tutto il nord. Notizie per noi ancora annacquate dalla bella mezza partenopea, che ha fatto passi da gigante a livello organizzativo e continua ad aumentare a livello di partecipazione. A mente fredda iniziano i ragionamenti sugli effetti dell’emergenza sanitaria sul podismo, emergenza tra l’altro, partita proprio da un runner, visto che il “paziente uno” è un trentottenne residente a Codogno, nel basso Lodigiano: si correrà meno? I podisti rinunceranno alle abituali dosi massicce di endorfine? Si potrà sopravvivere più di due settimane senza attaccarsi un pettorale, indossare le scarpe da running e consultare un GPS da polso, o magari seguire tabelle, fare ripetute e controllare i minuti al km? Dalle prime foto e notizie che arrivano, ancora, dai tantissimi social podistici, sembra proprio di no: anzi i runner mostrano una capacità di adattamento micidiale, come per altre emergenze, visto che, già domenica, sono stati molti quelli che si sono riorganizzati in fretta per andare a correre assieme agli amici, magari su qualche bel percorso naturalistico. Una tendenza che aumenterà nei prossimi fine settimana senza gare, con allenamenti collettivi e preparazioni varie in vista delle  maratone e mezze maratone di primavera: e che dire di quei podisti (sani …) delle “zone rosse” che si ritrovano paesi e città quasi deserti che possono sfruttare le vie cittadine praticamente senza traffico per il loro passatempo preferito? Tornati, ahinoi!, al lavoro e ai climi umidi tipici della Bassa, notiamo un aumento di camminatori e podisti per le vie e gli argini dei nostri paesi, forse sportivi di altri sport in pausa o semplici “annoiati” delle varie limitazioni imposte dalle autorità. In attesa che l’emergenza passi e augurando una buona guarigione a tutti i contagiati, ci sentiamo di affermare che non tutto il (Corona) male viene per nuocere … Sempre buone corse a tutti!

Immagini da “il Corriere.it” ed “il Giorno”.

Potrebbero interessarti anche...